venerdì 29 dicembre 2017

48 #UNIMMAGINEDICEPIUDIMILLEPAROLE – Profumo

Giovedì 28 dicembre 2017, 19:08:16 – Vodala


"Luce fredda di luna
a rischiarare i monti,
a illuminare il cammino.
Mulinelli di vento,
candore di passi
nel profumo di neve."


16:30:00 - Esco dall'ufficio, l'aria è fredda, il cielo è terso. Mi incammino lungo il Sentierone, incantato osservo oltre le luci natalizie, oltre la città su cui cala la sera. Tra la mole del teatro Donizetti e i tigli scheletrici del viale, sagome nere d'ombra, si staglia una cupola candida di neve che brucia nella luce del tramonto. Se allungo la mano posso toccarla, avverto il suo profumo nell'aria, profumo di neve. È la cima della Montagnina e poco distante, celata dalla prospettiva cittadina, c'è la vetta del Pizzo Formico. La prima neve ha coperto i monti, tra poco respirerò quel candore, nel buio della notte mi immergerò tra i miei monti, sulla coltre soffice farò scivolare i mie sci. Svolto in viale Papa Giovanni, alzo lo sguardo, la luna si va riempiendo sulla verticale della città. Anche lei sarà preziosa compagna di questa fuga. Il trenino mi porta all'imbocco della valle. Nel furgone gli sci e lo zaino sono pronti. Guido senza nemmeno ascoltare la musica, chino sul volante, concentrato sulla strada e sul profilo dei monti sempre più bianchi, cornice ad un cielo sempre più nero. Le stelle si accendono una ad una. Eccomi. Apro il portellone, scendo. L'aria è fredda, secca e gelida, piacevole. Tutto è illuminato a giorno, tutto è candido nel buio della sera. Calzo gli sci e mi avvio lungo un cammino conosciuto e ogni volta sorprendente. Mi immergo tra i monti, nei mie pensieri e nel profumo di neve. Raffiche di vento sollevano cristalli, riflessi di luna. La valle è ai miei piedi e la città, lontana, si agita in una pozzanghera di luce. Le giro le spalle, guardo i monti sovrastati da un cielo trapuntato di stelle. Inizio a scendere.


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