mercoledì 24 agosto 2022

#roccia - Solitudine e un Gigante buono

Sono passati alcuni anni da quando mi sono fatto l'ultima vietta solo soletto. Da un poco mi era tornata la voglia ma non avevo ancora trovato l'occasione giusta.






Sulla parete nord-ovest della Cima della Croce (Gruppo dell'Alben) non avevo mai scalato ma sapevo che lì avrei trovato delle belle linee che avrebbero fatto al caso mio. Vie con soste a fix e buona chiodatura: "Gocce di rugiada" e "Gigante buono" hanno entrambi i requisiti.
Sono indeciso su quale delle due salire. Deciderò sul posto in relazione dell'affollamento ferragostano.
Questa mattina arrivo alla base della parete e non c'è nessuno, strano!
Alla fine la scelta cade su "Gigante buono", un poco influenzato anche dalle parole di Ivo "Linea molto bella, logica e naturale, roccia super, chiodatura ottima ... destinata a diventare una classica" se lo dice lui, c'è da crederci.
Mi preparo con calma, sono un poco agitato, come ogni volta che scalo da solo.
Non arriva nessuno, sono proprio solo.
Stacco i piedi da terra e inizio a scalare, la roccia è superba, perfettamente scolpita dall'acqua e dal tempo, le protezioni sono giuste.
Prendo il ritmo e la mente si sgombra da ogni pensiero, c'è solo la scalata, la roccia da leggere e il mio corpo che si muove, la giustezza delle manovre di corda e il piacere di trovarsi sospeso su questa bella parete.
Si sale, si scende e si risale, senza fretta. Il tempo scorre e nessuno arriva alla base della parete. Mi godo pienamente questa solitaria e questa solitudine in compagnia del "Gigante buono". E quando arrivo presso la croce di vetta mi fermo un attimo su una selletta, voglio stare ancora un poco solo, appollaiato su queste creste. Tolgo le scarpette apro lo zaino e mi faccio uno spuntino.
Ivo aveva proprio ragione, diventerà una classica, e pure io mi aggrego al coro e faccio i
complimenti
a Mario Jack Giacalone, Cristian Previtali e Pozzoni Giorgio per questa bella creatura.
Buone scalate.



Gocce di rugiada (verde) - G.M. (rosso) - Gigante buono (giallo)

1. GIGANTE BUONO
Mariano Giacalone, Giorgio Pozzoni, Cristian Previtali, 18-19 giugno 2022
210 m (7L)
6a/RS2/II, 3h00’
Note: è l’ultima nata e conta già numerose ripetizioni, merita di diventare una classica, linea moderna e di stampo “plasir” con chiodatura mista a fix e chiodi, per la sesta lunghezza è utile i friend n. 1 (rosso) della BD. La via unisce con grande intuizione una serie di pilastri e placche fessurate dalla roccia sana e ben lavorata, alcuni raccordi e sezioni più facili nulla tolgono alla bellezza e all’impegno della via.
Materiale: due corde da 60 m, 12 rinvii, cordini, alcuni friend medi.

Accesso: Dal parcheggio in località Conca d’Alben (1345 m) si risale nel prato a destra dello ski-lift, la traccia si fa ripida e intercetta un sentiero che si segue verso destra, entrando nella boscaglia, ben presto si impenna e risale il versante (bolli rossi) sino a sbucare, nei pressi dei ruderi della stazione d’arrivo di una seggiovia, sui ghiaioni basali della parete nord-ovest, caratterizzati da vecchie e fatiscenti strutture paravalanghe. Proseguire lungo il sentiero (bolli rossi) che costeggia sulla destra il ghiaione, sino ad una selletta, dove si raccorda con il sentiero che sale dal Pian della Palla, si continua a salire in direzione della bocchetta posta tra la Cima della Croce e la Cima della Spada e dove si avvicina alla parete lo si abbandona per attraversare il pendio, tra i vecchi paravalanghe, e raggiungerne la base. (400 m D+; 1h00”)
Attacco: al centro di una placca grigia verticale e solcata da una fessura (visibili i fix), targhetta alla base.
Relazione:
L1: 35m 6a. Salire la fessura che solca il pilastro, aggirare un mugo sulla destra e proseguire verso sinistra su placca fessurata (4fix, 2ch, 1 clessidra).
L2: 20m 5b. Procedere verticalmente su muro fessurato per poi proseguire su un vago sperone e per balze sino alla sosta (2fix, 3ch).
L3: 35m 5c. Salire un muretto sopra la sosta e spostarsi su cengetta a destra sotto uno strapiombino, lo si rimonta e si prosegue su bella placca fessurata, infine per balze alla sosta (5fix, 5ch, 1 clessidra).
L4: 40m 5b. Continuare su balze sino alla base del diedro che si sale verso destra, al suo termine si prosegue diritti sullo sperone, prima verticale poi adagiato, sino ad un canale erboso che si attraversa a sinistra per sostare su una placca sotto un mugo (1fix, 5ch, 1 clessidra).
L5: 20m 3. Tiro di raccordo in un canale erboso che può essere unito a quello precedente (1ch).
L6: 35m 5c. Si percorre il bel diedro fessurato che incide la parete verso destra, al suo termine si prosegue verso sinistra su terreno articolato e facili risalti (3fix, 2ch, BD rosso, 1 spuntone).
L7: 45m 4a. Salire il muretto articolato sopra la sosta e spostarsi progressivamente a destra sino a giungere sullo sperone percorso dalla “Via Clipper” che si segue verso sinistra sino al suo termine dove si sosta (2fix, 2ch, 2 clessidra).
Proseguire a destra, in direzione sud, lungo la cresta sino alla croce di vetta.
Discesa: è possibile scendere in doppia (meglio dalla sosta), opzione da seguire solo se non vi è nessuno impegnato in parete. Si consiglia di proseguire in cresta sino alla vetta e scendere dalla normale.

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