lunedì 12 agosto 2019

#perdersinmountainbike - au contraire


Ora il treno sferraglia verso casa. Le chiacchiere con i colleghi piacevolmente fluiscono. L'aria viziata di fatica e di vita satura il vagone e ci si fa i conti anche con questo, con la vita. Lo sguardo si perde nel verde della pianura che sfreccia in direzione opposta, oltre il finestrino. All'orizzonte il nero dei temporali promette una sana lavata. Le prime gocce di pioggia picchiettano simpaticamente sui vetri sporchi. La Colnago se ne sta appoggiata sul pianerottolo e non appesa a ciondolare nell'apposito spazio, nel vagone di testa.
Oggi gli impegni di lavoro mi hanno portato a Milano. Ma io non volevo farmi semplicemente portare a Milano, io volevo andarci consapevolmente e attivamente. Allora ho preso la mia "way back home" e l'ho ribaltata per poterla percorrere "au contraire", da Olera alla metropoli.
La casa è avvolta nel sonno mentre mi alzo e mi preparo. Nel cielo, chiuso da una cappa di umidità e di nubi, la luce si spande inesorabile. Dal campanile giungono i sei tocchi della campana, si parte. Questi 85 km me li voglio gustare e godere pedalata dopo pedalata e farmi attraversare da tutto ciò che vedo. Le acque del Serio, i Colli di Bergamo, i campi coltivati dell'Isola, la frescura dell'Adda, la gente che prende il fresco lungo la Martesana. Tutto scorre attorno e dentro me mentre pedalo "au contraire" ed entro in una Milano diversa e più bella.
Ecco il treno si ferma in stazione e fuori diluvia.

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