mercoledì 24 gennaio 2018

44 #PICCOLESTORIE - Un giorno qualunque


“Guardando oltre l'angolo del mio occhio
Riesco a vedere che lo splendore esplorerà
Lontano attraverso il deserto nel cielo”
Dolores O. Riordan - Ordinary Day
Era da un po’ che non mi capitava. Sono solo nel buio della notte, guido lento lungo le strade della mia valle. Presto spegnerò il motore e uscirò fuori, incamminandomi nel freddo pungente che annuncia l'alba. Prima, quando son salito in auto, ho scelto un CD, l’ho inserito nel lettore, ho alzato il volume a palla, ho avviato il motore e sono partito. Ora, in viaggio, la musica dei Cranberries mi avvolge e la stupenda voce di Dolores O.Riordan vibra nell’aria dell’abitacolo che lentamente si riscalda. Così si rinnova un rito che da sempre mi è caro.
Per un certo periodo ho vissuto inverni e primavere fatte di lunghe trasferte solitarie per conoscere e per esplorare, con gli sci, le montagne. La scelta della colonna sonora, con cui sospingere ogni singolo viaggio, è sempre stata importante. Quelle note, quei ritmi, quella musica mi avrebbero accompagnato per il resto del giorno, le avrei fischiettate e canticchiate, sarebbero diventate parte integrante del mio vedere, della mia traccia, di ogni singola curva e magari della piccola storia di quel giorno. Nel pacco di CD ce ne erano alcuni più consumati di altri per il continuo e frequente ascolto, tra questi c’erano pure quelli dei Cranberries. Quante volte la voce di Dolores mi ha accompagnato sino dentro il cuore delle montagne, quiete e silenziose sotto la coltre della notte.
Questa settimana lei ci ha lasciato, era il 15 dicembre, una data particolare, una ricorrenza a me cara. Tanti anni fa, nello stesso giorno, mio papà ci ha lasciati. Ero molto giovane e la sua perdita ha segnato profondamente tutto ciò che è venuto dopo. Questa coincidenza ha fatto vibrare corde particolari e intime. Ed oggi eccomi qui. A respirare il soffio dei monti avvolti nel sonno. A condurmi con l’eterea presenza di chi mi ha preceduto. Alla luce della frontale inizio a battere traccia nel sottile manto di neve fresca caduta nella notte. Nelle orecchie i riverberi della voce di Dolores si miscelano a quelli del vento che scuote le chiome e della neve che scricchiola al mio passare. Nella testa si solleva un turbine di ricordi ed emozioni, come mulinelli di candidi cristalli a danzare nel vento. Passo dopo passo cerco di fare pulizia, di svuotare e tenere solo la musica, per accompagnare l’inizio di un altro giorno qualunque e per questo speciale, tra i monti.

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