lunedì 13 novembre 2017

38 #PICCOLESTORIE – Fuori piombo.



Strana gente quella di laguna, per me che vengo dai monti. Ogni volta, che torno a girovagare per queste terre di acqua e di fango, li scruto e curioso osservo lo spazio e i paesaggi del loro vivere, per restarne ogni volta affascinato.
Però c'è questa cosa dei campanili fuori piombo che un poco mi inquieta. Quando appaiono nel mio orizzonte calamitano sempre la mia attenzione. Il mio sguardo torna quindi spesso ad osservare queste geometrie che si ribellano alla verticale, come a volere cercare la conferma di non avere le traveggole. Ma non c'è verso, sono proprio fuori piombo, loro non io, e sembra che nessuno ci faccia caso e se ne preoccupi. A Burano però se ne sono accorti, infatti lo hanno chiamato il "campanìl storto". A Torcello invece non è ancora storto abbastanza per essere degno di un nomignolo. Sarà che in laguna da sempre tutto si fonda su acqua, legno e fango e faccio fatica a capacitarmi che tanta meraviglia sia scaturita e appoggiata su un equilibrio così delicato. Massimo rispetto alla gente di laguna. E domani, al mio rientro tra i monti, quando scenderò in cantina, con uno sguardo diverso rinnoverò il rito di osservare, compiaciuto, le pietre dei muri portanti della mia casa, ben fondate sulla nuda roccia. Anche se forse essere a piombo non è una cosa tanto importante e ci si può serenamente convivere.

Nessun commento: