“Per me scrivere è stato sempre cogliere,
dal tessuto fitto e
complesso della vita qualche immagine,
dal rumore del mondo qualche nota e circondarla di silenzio”.
dal rumore del mondo qualche nota e circondarla di silenzio”.
Lalla Romano
In silenzio |
Andare per monti, sciare
in neve fresca e scalare a volte può essere un atto creativo. Avere di fronte
uno spazio aperto, una distesa innevata, una parete rocciosa stimola non solo
una semplice azione fisica ed atletica ma lancia una sfida su come attraversare
questi luoghi. Una sfida che implica delle scelte etiche ed estetiche. Posso
lasciare una traccia, effimera o meno, del mio passaggio senza prevaricare
l’elemento naturale? E se posso, quale traccia voglio lasciare? L’elemento
naturale non è solo il palcoscenico del nostro agire, la natura ha i suoi
diritti e merita rispetto. Dovremmo sempre muoverci con tutti i sensi aperti ed
essere in grado di cogliere la complessità, attraversando gli spazi in punta di
piedi pronti a cogliere un’immagine o un suono, da conservare, tenere per se o
condividere.
Ho sempre pensato che solo
raccontando le nostre storie, i nostri progetti, magari solo alcuni, si riesca
a rendere vivo il nostro fare. Raccogliere e restituire questo materiale ci
permette di fare migrare i ricordi e le intuizioni personali in una memoria
condivisa e collettiva. Luoghi ed esperienze distanti tra loro, nello spazio e
nel tempo, lentamente sedimentano per essere poi raccolti, vicini tra loro, in
una narrazione corale. Mi piace immaginare che anche noi, numero dopo numero,
nella nostra piccola realtà e con i nostri semplici mezzi si tenda, anche solo
timidamente, verso il senso profondo della scrittura. È bello pensare che tra
queste pagine ognuno di noi possa trovare immagini e note circondate di
silenzio.
Buona Lettura
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