Ciao a tutti,
lo scorso week-end eravamo troppo motivati.
Le stimolanti e-mail australi del randagio Daniele, sono state da sprone per ingaggiarci in una grande avventura in odor di patagonia.
Con il Maestro Biro, accompagnati dal Bocia Tito, abbiamo organizzato un'allegra ciaspolata in Val d'Avio. Meno nove gradi in partenza e una spanna di fresca su tutto l'itinerario.
Come al solito, mentre gli ice-climbers più incalliti si scrapunavano in Val Paghera, eravamo solo noi in tutta la valle con, Madonnina esclusa, tutte le cascate in condizioni.
Stufi della solita minestra alla Funicolare, abbiamo optato per Il Pilastro della Malga e mentre l'elegante Tito si destreggiava sul primo tiro, l'impavido Biro vagava, rincorrendo le sue picche scalpitanti, tritando come una granita tutto lo zoccolo.
Ringraziamo per la splendida riuscita dell'impresa: l'ing Abalakov, l'allegra ciaspola, il bastoncino giocherellone e il coniglio.
IL PILASTRO DELLA MALGA - Le Immagini
Il vecchio blog, rosso e combattente, è andato in pensione dopo sette anni.
Piano piano, cercherò di recuperare le fotogallery ed i post a cui sono ancora oggi sono affezionato.
Le parole di allora - lunedì 3 dicembre 2007
FASCINO E TIMORE
Devi credere che al mondo
non c'è niente di impossibile.
Se atterri nell'ombra ricorda
la luce anche s'è nascosta.
Pensa leggero, come un foglio leggero,
assecondando anche le curve violente.
Vola leggero su di un foglio leggero,
la paura appesantisce la mente.
Cristina Donà "Migrazioni"
non c'è niente di impossibile.
Se atterri nell'ombra ricorda
la luce anche s'è nascosta.
Pensa leggero, come un foglio leggero,
assecondando anche le curve violente.
Vola leggero su di un foglio leggero,
la paura appesantisce la mente.
Cristina Donà "Migrazioni"
Anche quest’anno si inizia a migrare tra valli buie ed ombrose, tra le pieghe nascoste dei monti, dove la luce a fatica penetra, dove l’acqua si ferma. Nonostante il timore che queste effimere architetture incutono, non si può resistere al fascino delle algide sirene. Si vorrebbe far finta di niente e continuare ad accarezzare la solida roccia, che non muta con l’alternarsi delle stagioni, ma il richiamo non può restare inascoltato. Così si ricomincia il gioco con le proprie paure, i propri fantasmi, lentamente, cercando un delicato equilibrio per potersi infine muovere leggeri.
E come d’incanto sentire il piacere impadronirsi del corpo, mentre la montagna muta osserva.
FUNICOLARE (dicembre 2007) - Le Immagini
Le parole di allora - venerdì 28 marzo 2008
NORD - poetica ed estetica
Difficile parlare della bellezza
che ti sfiora nei luoghi d'ombra
Difficile esprimere la poesia
sospesa nell'immobilità del gelo
Forme fredde, forse immobili
E sotto la crosta
l'energia si accumula, la vita pulsa,
le gemme si gonfiano e l'acqua scorre.
Un senso di sospensione
cattura i sensi
prende per mano
mostra piccoli scrigni
di poesia e bellezza
che ti sfiora nei luoghi d'ombra
Difficile esprimere la poesia
sospesa nell'immobilità del gelo
Forme fredde, forse immobili
E sotto la crosta
l'energia si accumula, la vita pulsa,
le gemme si gonfiano e l'acqua scorre.
Un senso di sospensione
cattura i sensi
prende per mano
mostra piccoli scrigni
di poesia e bellezza
FUNICOLARE (marzo 2008) - Le Immagini
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