giovedì 7 giugno 2018

#perdersinmountainbike - Ciclabilità

Domenica 3 ‎giugno ‎2018, ‏‎12:23:54 – Valle di Brusnì (Pizzo Formico) - 650m slm (Ponte Nossa)

C'è un limite a tutto, anche alla ciclabilità in discesa sui sentieri. Alcuni bolli rossi sulle pietre e sugli alberi mi confermano che questo è il sentiero che volevo percorrere. Ma lui, o ciò che resta del sentiero che scende da Prato Porta lungo la valle Ca' Brosna, non ne vuole sapere di farsi pedalare. Anzi non ne vuole proprio sapere, punto. Oltre il colletto lui, il sentiero, scompare nella ripida faggeta, mi sembra di scorgerne tracce, le rincorro, le seguo, mi sfuggono. Il bosco si fa fitto, il pendio ripido, non si sta in sella. Scendo a vista, con la bici alla mano, intuendo tracce e direzioni, come in una caccia al tesoro. Ecco i ruderi di un edificio, sventrato dalla vegetazione: Baita Grattanga superiore 1226 m slm. Sono sulla giusta via. Eccolo ricompare, torno in sella e lo percorro. Una diagonale, un tornante, un'altra diagonale, un secondo tornate, e tutto sparisce, tutto si confonde. Mi trascino in discesa e trascino pure la bicicletta, nel fitto del sottobosco. Un cumulo di pietre compare tra gli alberi, una distesa di ortiche ne ricopre l'antica aia: Baita Grattanga inferiore 933 m slm. E su ciò che resta di un muro, una scritta rossa conferma "Farno", infatti proprio da lì arrivo. Ora il sentiero e la valle sono la stessa cosa, un'unica entità scivolosa. Due caprioli mi sfrecciano davanti e si dileguano nella vegetazione come due fantasmi. Ora questa valle è il loro regno e lentamente anche le ultime tracce scompariranno e delle baite di Grattanga e di chi ci ha vissuto non resterà memoria. Ed il sentiero solo un labile segno da interpretare. Oggi non posso dire di avere fatto una bella discesa con la mia biciclettona ma posso dire di essermi immerso in un luogo unico dalla atmosfere sospese, dove il tempo scorre inesorabile e la natura tutto cancella.

Nessun commento: