domenica 19 gennaio 2014

La cartella che si chiama “IDEE” e “Merà dimel!”

Come nasce una nuova via? Qualcuno dovrà ancora spiegarmelo!
“Merà dimel!” Direbbe qualcun altro.
Ennio, Tito e Yuri con questa nuova via sui fianchi della Regina, a modo loro, hanno cercato di darmi una risposta, decisamente convincente.
La ricetta è semplice, basta:
- avere una cartella “IDEE” sul desktop e essere un poco visionari;
- essere tre amici determinati e con un sacco di voglia di rugare;
- sapere ridere, strisciare e godersi il viaggio;
- avere una bella montagna dietro casa … e basta un giorno.
Quindi i tre hanno cercato di raccontarmela questa storia che parte da una cartella sul desktop e finisce in un giorno d'inverno tra le pieghe del mantello della Regina. Ognuno con il suo stile, ognuno con le parole giuste.
Complimenti al terzetto e lascio a loro la parola.


LA CARTELLA CHE SI CHIAMA IDEE
Di Ennio Spiranelli
 
Sul desktop del mio pc ho una cartella che si chiama “IDEE”

C’è dentro di tutto, dalle Orobie al Pakistan all’Alaska. Posti o pareti che in qualche modo mi hanno incuriosito, alcune fuori portata, per me, altre “possibili”. Ogni tanto apro questo file e capita che, se è il momento buono, qualcosa mi si attacca addosso.
Così lo scorso anno, mi si attacca addosso l’idea di questo colatoio/canalone/orrido situato in una zona alpinisticamente poco frequentata della Presolana. La butto li a Yuri che è interessato per andare a dare un occhiata. Saliamo 5 tiri parecchio ostici ma il canale è troppo “secco”, serve più neve e possibilmente ghiaccio. La scorsa stagione si chiude con nessun altro tentativo.
Le grosse nevicate di quest’inverno abbinate alle ondate di caldo hanno creato l’effetto giusto. Coinvolgiamo anche Tito, sempre entusiasta, e appena le condizioni meteo ce l’hanno permesso Siamo saliti. E’ uscito un bel viaggio, difficile, precario, circa 650 mt di roccia non proprio sana, neve inconsistente, ghiaccio non proprio da Monte Bianco. Ma ambiente, linea e divertimento al top. Purtroppo verso la metà abbiamo dovuto scegliere la linea più a destra di quella che avevamo in mente, ma un salto di roccia invisibile da sotto, ci avrebbe costretto ad un bivacco senza attrezzatura necessaria. Meglio così, almeno magari ci torniamo.
Inutile parlarvi dei miei soci, li conoscete, se vi dico quanto sono forti ognuno di voi mi direbbe: “Merà dimel!”. 

 
“MERÀ DIMEL!”
di Tito Arosio
Si sa che la fantasia di Ennio per quanto riguarda la Presolana non ha eguali, infatti da un po’ di anni   sta guardando questo pezzo di Presolana “dimenticato”.
L’anno scorso con Yuri aveva fatto una perlustrazione  per prendere le misure di questo “canalino”. Dopo la salita di lunedì 13 gennaio 2014 il termine diminutivo di canalino non sarà più utilizzato!
Quest’anno, con le condizioni meteorologiche un po’ bizzarre dell’inverno, pensiamo che il “canalino” possa essere in buone condizioni, anzi temiamo che le temperature  troppo elevate non abbiano fatto ghiacciare la neve e i ciuffi d’erba. Quest’ultima cosa preoccupa particolarmente il sottoscritto che preferisce un buon ciuffo d’erba ghiacciato a del ghiaccio.
Ennio decide che è il momento giusto per tentare la salita e coinvolge Yuri e me.
Di buon ora partiamo da Colere. La sveglia un po’ troppo mattiniera mi regala un bello scivolone durante l’avvicinamento, meglio,  così quando  arrivo all’attacco sono completamente sveglio.
Parte Yuri, su un bel tiro verticale di neve dura ma completamente staccata dalla roccia, con altri 3 tiri Yuri ci porta sotto il grande salto della parte centrale. Da qua la musica cambia, un muro di 60metri ci sbarra la strada. Yuri parte convinto e supera brillantemente i primi 30 metri percorrendo un bel diedro con arrampicata estetica ma alquanto precaria.
La sosta è in una nicchia comodissima, da qua il diedro tramuta in un camino stretto, ma stretto stretto! Yuri mi cede il cambio della cordata, capisco successivamente che aveva già compreso che qui, più che arrampicare, serve strisciare.
Parto, pochi metri e sono già stanco, in questo tiro è molto difficile cadere ma altrettanto difficile progredire verso l’alto, in un punto per passare sono addirittura costretto a togliere il casco.
Un ultimo movimento precario mi permette di rimontare un fungo di neve, successivamente striscio attraverso un buco ed eccomi sbucare sul pendio di neve, dove creo la sosta.
Qui il canale si dirama in due, l’idea originale era di salire la diramazione sinistra, che si presenta  in un camino dall’aspetto tetro, capiamo che ci aspetterebbero almeno altri 3 tiri come i 2 precedenti, non avendo tutto questo tempo decidiamo di imboccare il ramo destro.
Salendo ci rendiamo conto che anche la diramazione di destra non è così facile come pareva dal basso.
Ennio sale un tiro di neve, erba e ghiaccio e con grande soddisfazione riesce ad utilizzare anche uno “snarg” in un ciuffo d’erba, che orgogliosamente si era portato direttamente dagli anni ’80!!
Con altri tiri meno impegnativi ma sempre caratterizzati da dei brevi salti di roccia non facili ci portano alla cornice che segnala la fine del canale.
È fatta, una breve pausa per mangiare e bere e poi si scende in doppia per la via di salita! La discesa avviene in fretta e senza in toppi, e appena arrivati ci fiondiamo al Nevada, dove l’Emilio ci accoglie con la sua solita travolgente allegria!
“MERÀ DIMEL!”
di Yuri Parimbelli
“Merà dimel!”

Qui trovate: la gallery fotografica prodotta dal terzetto
                     la relazione di "MERA' DIMEL!"


2 commenti:

gigante ha detto...

GRANDI come sempre !
Gig

Unknown ha detto...

Complimenti...siete veramente in gamba !!!!