martedì 9 ottobre 2018

#ipescigrandimangianoipescipiccoli - DIARIO DI UN PESCE PICCOLO



ATTO 1° - E che lo spettacolo abbia inizio.
40 anni di Legge 180, la Basaglia
22 anni di associazione “Piccoli Passi Per…”
12 anni di laboratorio teatrale “Piccolo Teatro Per…”

E Agnese Bocchi chiede a Cristina e me: "Mi piacerebbe che voi, come tutti quelli che hanno condiviso un pezzo della nostra storia, partecipaste!" "Perché no!" Le abbiamo risposto.
Ed ora eccoci qua, a portare il nostro piccolo contributo e la nostra presenza nella costruzione di questa storia corale.



ATTO 2° - Spazio aperto
Lo spazio in cui si terrà la performance non è uno spazio qualsiasi ma l'Ex-Onp in via Borgo Palazzo al numero130, Bergamo. Nei portici, nei cortili, nei giardini si costruisce la narrazione di un prima e di un dopo, dove i limiti di una presunta normalità svaniscono ed emerge solo umanità. Per ora si prova. Poi, il 10 Giugno 2018 dalle 18.00 alle 22.00, "si apriranno i cancelli".



ATTO 3° - Quaranta anni fa
40 anni fa la Legge Basaglia diventa spartiacque tra un prima e un poi. Un prima fatto di vuoti, silenzi, costrizioni, violenze e porte chiuse. Un poi in cui il suono della parola è qualcosa di strano con cui riprendere confidenza. Un poi in cui esplorare spazi aperti da riconquistare, vuoti da riempire. Un poi in cui reinventare relazioni possibili, con timore: sbagliando, cadendo, rialzandosi, a volte riuscendoci.
È difficile raccontare del prima e del poi, ma ci si può provare. Non so cosa accadrà, non so cosa passerà, ma ci si prova, insieme, ognuno con i suoi frammenti di vissuto, dove perde di senso ogni distinzione tra ciò che è normale e ciò che non lo è.



ATTO 4° – Meno dieci
Domenica 10 Giugno andiamo in scena con "I PESCI GRANDI MANGIANO I PESCI PICCOLI"
Il tempo scorre, quasi precipita, senza dare tregua, incede. Ed eccoci qui, anche questa sera, con i nostri frammenti di quotidianità. Tra due domeniche chissà cosa accadrà sotto questi portici, in questo giardino, in questi spazi che sono stati l’ex manicomio di via Borgo Palazzo. Chissà cosa vedranno gli occhi di chi passerà a trovarci. Chissà se nasceranno emozioni o quali riflessioni potranno scaturire. Chissà cosa accadrà dalle 18 alle 22. Una cosa è certa: mentre il giorno lascerà spazio alla notte, noi saremo qui “in scena” a ripetere per quattro volte, ora dopo ora, il nostro copione, sotto la guida attenta di Agnese. E voi? Voi potrete arrivare e andarvene quando vorrete. Voi potrete passeggiare e sostare, osservare ed ascoltare, attraversare gli spazi raccogliendo piccoli dettagli e suggestioni. E se piove? E se piove noi saremo qui. Perché non esiste un tempo bello e uno brutto, una normalità in cui tutto fluisce e una diversità in cui ogni cosa si ferma. Ma il tempo passa e la vita scorre, non si ferma e non ti aspetta, senza soluzione di continuità alcuna lei incede. E noi non possiamo fare altro che esserci.



ATTO 5° - Prove generali
Tutto, lentamente, piano piano, con fatica e passione, si compone. Pazientemente. I tigli hanno schiuso i fiori, senza colore, e il loro profumo stordisce, ci avvolge, dolciastro e sensuale, satura la corte, si insinua tra i colonnati e sotto le volte dei porticati, tra i nostri abiti e sotto le lenzuola. Anche loro, i tigli, stanno provando e domenica saranno pronti a giocare con l'olfatto di tutti. Agli altri sensi ci penseranno i ...#pescigtandimangianoipescipiccoli.



ATTO 6° - Piacere
Non sapevo cosa ci avrebbe atteso. Non mi immaginavo cosa sarebbe accaduto. Anche per me, ora, c'era un prima e ci sarà un dopo. Essere dentro, non più fuori, non più spettatore. Mettere in scena e non più osservarla. Piccole cose, nulla di particolare. Piccole manie, discrete attenzioni. Quotidianità di coppia, la nostra.
Lavorare con tante persone, cosa strana. Anche se il sole è a picco. Prenderci delle pause, all'ombra dei portici. Chiacchierare, guardarsi, bere, asciugare il sudore. Cercare di capire perché sono qui. Una cosa è certa, mi sto divertendo. Domani sera alle 18 si va in scena. Vi aspetto, potrebbe piacervi.



ATTO 7° - In scena
Unodiquattro: dei vuoti silenzi.

Silenzio, vuoto, nulla, violenza, chiusura. Ma sempre nel silenzio. Esistenze negate. Vite negate. Nel silenzio assoluto.



Duediquattro: delle solitudini sui baratri.
Solitudine, abisso, inganno, ossessione, ripetizione. Tempi infiniti da riempire di nulla. Menti svuotate. Fantasie bandite.



Trediquattro: delle quotidiane scoperte.
Sorpresa, paura, novità, timore, curiosità. Si spalancano i cancelli. Timidi sguardi. Cosa c'è fuori? Cosa è il mondo? Si va alla scoperta delle quotidianità sconosciute.



Quattrodiquattro: delle felicità possibili.
Insieme. Euforia. Volume. Corpo. Sudore. Scoprire il proprio corpo che attraversa lo spazio, lo occupa, lo vive. Esplorare le felicità possibili.



ATTO 8° - Buona la prima!
Peccato per chi non c'era. Vi sarebbe piaciuto. Ne sono sicuro. Grazie a tutti quelli che ci sono stati. Grazie alle quasi quaranta persone che hanno aderito all'invito di Agnese per partecipare alla performance. Ringrazio particolarmente Agnese e il miiiiiiitico Tobia.
A la prochaine.

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