martedì 6 novembre 2018

#perdersinmountainbike - Patchwork


"Manufatto che consiste nell'unione, tramite cucitura, di diverse parti di tessuto, generalmente ma non esclusivamente di cotone" infatti noi lo abbiamo fatto ricucendo, a suon di pedalate, singole porzione di itinerari diversi. Sabato, Carlino ed io, abbiamo santificato la festa e l'intero ponte. Partiti dal Barcicletta siamo saliti a Lonno per l'itinerario 28,asfalto ripido e chiuso al traffico. Poi abbiamo preso un pezzo del l'itinerario 9 e siamo andati al Castello del Monte di Nese, lungo un single trail selvatico e panoramico. Quindi abbiamo pedalato, sempre su single trail, sino al Canto Basso, che è un pezzo dell'itinerario 6. Qui l'abbiamo fatta sporca e siamo scesi alla Ripa di Zogno, lungo un sentiero da libidine, poi Poscante per stradina e mulattiera e quindi siamo risaliti, tra ripidi sterrati e sentieri bagnati, alla Forcella del Monte di Nese; in pratica ci siamo fatti tutto il 10. Ormai fiaccati e affaticati ci siamo buttati sull'itinerario 7, con la tecnicissima discesa su Olera e poi, sempre lungo sentieri, prosegue sino al Burro e scende alla Busa. Rieccoci ad Alzano. Diamine! Che stanchezza. Io devo risalire ad Olera e Carlino deve rientrare a Torre de Roveri. Ci salutiamo, abbassiamo lo sguardo e, in direzioni opposte, riprendiamo a pedalare.
E dove si trovano tutti questi itinerari? Ma sulla nuova guida di Versante Sud che presenterò a Nembro martedì 27 novembre, presto la sede del GAN.

#leciclabili - Sostenibile 3


Viaggiare sui treni locali, la domenica mattina, è un viaggio nel viaggio, incontro un'altra Italia. Un'Italia che non si può spostare altrimenti. Un'Italia fatta di giovani e di anziani, di famiglie dai mille colori e dalle mille lingue. Un'Italia multietnica e un'Italia per cui lo spostarsi in treno non è una scelta o un vezzo, come può essere il mio, ma un bisogno. Altrimenti come farebbero ad incontrarsi con parenti, fidanzati ed amici, come potrebbero spostarsi per tessere relazioni e prendersi cura degli affetti. Mentre il treno taglia la pianura, penso a domani, a questi vagoni che ospiteranno pendolari, per studio e per lavoro, ammassati e, pure loro, senza un'alternativa possibile. E il passo è breve perché questa mobilità diventi pesantemente in-sostenibile.

 — a Treviglio.

#perdersinmountainbike - Scavallando


Alzano-Zogno-Alzano non suona proprio come Liegi-Bastogne-Liegi ma potrebbe divenire una classica della mtb. Non per tutti, anche solo per me. E mi basta.


#verticalorme #versantesudedizioni #mtbinLOMBARDIA Visit Bergamo Terre del VescovadoAltobrembo Valle Brembana #promoserio
 — conCarlo Cortinovis presso Canto Basso.

venerdì 2 novembre 2018

#leciclabili - BERGAMO IN BICI? SI PUÒ!




Venerdì 9 novembre alla festa di tesseramento di FIAB - PEDALOPOLIS
Tra l’aperitivo e il DJ-set
Io e Nicola Eynard faremo una chiacchierata

DALLA MOBILITÀ SOSTENIBILE ALLA CICLABILITÀ URBANA
Immagini e parole per raccontare storie e viaggi per la bicicletta e sulla bicicletta
·         La storia di una ciclabile: 20 anni di lavoro in Valle Seriana
·         Mobilità ciclistica a Bergamo: una sfida difficile
·         Attraversare la Lombardia pedalando a vista: la rete ciclabile invisibile
·         #perdersinmountainbike: ritorno ai monti

Vi aspettiamo

#leciclabili - Da Milano a Valbondione passando per Incrocio Quarenghi.


Novembre sarà un mese denso di appuntamenti, tutti dedicati al tema delle due ruote.
Inizio con invitarvi, venerdì 16 novembre alle ore 18, presso la libreria Incrocio Quarenghi dove, in occasione della presentazione della guida “Da Milano a Valbondione - in bicicletta dalla metropoli ai 3000 delle Orobie” (Lyasis Edizioni), con l’amicoNicola ci confronteremo sui temi del viaggiare lento e della rete ciclabile invisibile.
Mettete in agenda l’appuntamento, potrebbe piacervi!


#lyasisedizioni
Visit Bergamo Terre del Vescovado inLOMBARDIA#vallibergamasche
 — presso Incrocio Quarenghi.

#leciclabili – Sostenibile 2


La ciclabile dell’Adda parte da Bormio e, dopo quasi 300 km, termina a Cremona e sul fiume Po. Nei tratti urbani è un'infrastruttura fondamentale per gli spostamenti quotidiani casa-scuola e casa-lavoro, un utile strumento per una mobilità locale sostenibile e per la promozione di stili di vita sani e rispettosi dell'ambiente. Presa nella sua totalità siamo di fronte ad una preziosa risorsa per la promozione del nostro territorio e per lo sviluppo di un turismo lento e alternativo.
Qualche settimana fa, con Cristina, abbiamo percorso il tratto che da Colico conduce a Sondrio. Questa porzione di valle sinora l'avevo vista solo dal finestrino dell'auto, nel buio del primo mattino mentre salivo verso i monti o nelle interminabili ore in coda che, come molti altri, mi dovevo sorbire pazientemente al rientro. Percorrerla in bicicletta è stata una piacevole sorpresa. Alzare lo sguardo oltre i campi ed i prati verso le ombrose Orobie o l'assolata Costiera dei Cech, pedalando pigramente lungo l'Adda, mi ha regalato panorami e sensazioni che non mi aspettavo. Di solito, dalla cima dei monti, scrutavo il piatto fondovalle solitamente coperto dalla brume. Ora, mentre pedalo, sento l’abbraccio di questa immensa valle glaciale che si insinua nel cuore delle Alpi. I crinali si aprono a ventaglio, sipari tra cui serpeggia il fiume, e si innalzano sino a sfumare nell'azzurro del cielo.
Impossibile perdersi in questo viaggio. L'intero tratto da Bormio a Colico, ben 115 km, è segnalato e attrezzato per i ciclisti, si sviluppa quasi completamente in sede propria e generalmente su asfalto. Gli enti locali che ne hanno promosso e sostenuto la realizzazione lo hanno battezzato "Sentiero Valtellina". Insomma se vi piace pedalare prendetevi due giorni e godetevelo questo "Sentiero", ne vale la pena.
Durante il rientro, mentre il treno sferragliava stancamente verso il lago, ripensavo al forte contrasto che si percepisce nel percorrere la ciclabile valtellinese dalle sorgenti al lago e quella che da Lecco scende al Po La prima, come già detto, ben segnalata e la seconda completamente priva della ben che minima segnaletica funzionale per un utilizzo sia quotidiano che turistico della ciclabile, se non qualche sparuto cartello. Ed è un peccato che non vi sia una regia a scala regionale che si preoccupi di farsi carico di questo lavoro minuto e prezioso di ricucitura e promozione di questa meravigliosa ciclabile che attraversa l’intera Lombardia.
Per una mobilità sostenibile penso proprio che ciò sia in-sostenibile.



#lyasisedizioni
Valtellina inLOMBARDIA #verticalorme

#sisifofelice e #letraversiadi - Diario di produzione 8 - Sulle tracce di Franco e Angelo.

"La rivelazione della rivelazione."
E che Le traversiadi siano.


"Mauri! Ma cosa mi avevo detto? Andiamo a fare una traversata o le ... "
D'altra parte mica si può contraddire Re Cardu.
Ieri con Alberto siamo entrati in camera di montaggio, nel vero senso del termine: camera. 
Certo che guardare Re Cardu che incede elegante attraverso il suo reame orobico, con diciotto chili di zaino in spalla e accompagnato dalla chitarra di Alessandro Adelio Rossi, è uno spettacolo.


Alberto dixit "Le traversiadi - (in produzione) In questa clip: la rivelazione della rivelazione. Il momento epifanico in cui Marco cita per la prima volta “le traversiadi”, che la rivelazione diventi il titolo del film è tragicamente inevitabile!"