Sabato 21 gennaio 2017, 10:54:22 – Valbondione
(Valle Seriana) – L’urlo e La fortezza errante
“Ci
vuole una strategia che unisca sogno e ragione, conoscenze rigorose e amore per
i luoghi.” Franco Arminio
Esplorare tra le pieghe delle montagne e immaginare l’imprevedibile.
Acquisire conoscenze e sapere attendere. Valutare le condizioni e decidere
quando cogliere l’attimo. Ciò che mi affascina della scalata su ghiaccio è la
totale accettazione del fatto che le regole del gioco sono dettate
esclusivamente dalla natura e dalla montagna, noi non possiamo fare altro che
accettarle. Non in tutti gli inverni arriva un gelo tale da cristallizzare il
movimento delle acque in irreali architetture di ghiaccio. E poi, questo
fenomeno che risponde a precise leggi fisiche ma che ai nostri occhi ha sempre
quel non so che di magico, non si replica mai nello stesso modo in condizioni
di quota ed esposizioni differenti e tanto meno si ripete uguale nel tempo.
Infine non è detto che questi diamanti effimeri risplendano in luoghi accessibili,
comodi da raggiungere e al riparo dai pericoli.
“L’urlo” è una sintesi di tutto questo. Io e Daniele lo
abbiamo salito il 13 dicembre 2012 e da allora non si è più ripetuto quel mix
di condizioni che ci potesse regalare ancora tanta bellezza e il piacere di
salire quel flusso immobile. Ieri ci siamo inerpicati sino ai suoi piedi e,
dopo oltre mille metri di cammino e quattro lunghezze di corda in un couloir di
ghiaccio, non abbiamo potuto fare altro che goderne il fascino e apprezzare
come il sole ne stesse lavorando la superficie, rendendo i colonnati e le
frange luccicanti di gocce e fragili. Però nell’ombra sapevamo di potere
trovare un altro dono prezioso, meno appariscente ma al riparo dall’incessante
lavorio dei raggi solari. Ieri abbiamo salito “La fortezza errante”. Poi
abbiamo continuato i giochi su altre linee, perché “L’urlo” e “La fortezza
errante” non sono gli unici gioielli che questo scrigno custodisce.
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