L'urlo
Gocce di ghiaccio che si disvelano come un sogno. Gocce di ghiaccio che si dispiegano
davanti ai nostri occhi, come una pagina bianca su cui scrivere delle proprie
passioni, dove lasciare un segno dei propri desideri e della brama di salire, con
una traccia invisibile ed effimera. Sulle mura del castello i ghiacci vegliano
come guardiani, rilucendo nei primi raggi del mattino. Dalle mura si
sprigionano riflessi luminosi e brillanti che ancor più attirano a loro, avvolgendoti
nelle architetture di solide gocce. Al loro cospetto si resta ammaliati e gli
occhi ne percorrono ogni piccola fenditura, forma, appiglio e appoggio. Si inizia
così a salire e le infinite gocce, giunte da ogni dove, si lasciano
accarezzare, si lasciano penetrare, accogliendo le punte degli attrezzi. Loro
ti proteggono, ti avvolgono, ti accolgono nelle loro trasparenze opache, mentre
sali, volteggiando con delicatezza su quel sipario effimero, la voglia di
urlare la tua emozione esplode. Gocce di mare, gocce di nuvole, gocce di
pioggia, gocce di neve catturate dal gelo per ornare quel muro nero di rocce.
Così ci appaiono come un urlo di ghiaccio immobile nelle infinite sfumature dai
suoni sospesi. Come un sogno. Ninna nanna nel blu della notte, ninna nanna con
il blu dei ghiacci negli occhi e un urlo di felicità nel petto.
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