mercoledì 23 maggio 2018

#perdersinmountainbike - Poesia


Da anni non scendevo da Ama verso Pradale, per continuare poi sino in Amora. C'è umidità nell'aria, nel verde fitto del bosco, ristagna, respira. Rotolano le ruote, oltre le pietre viscide, a mordere la terra scura e morbida. Brontola il temporale, nero oltre Ganda. Nella penombra vegetale sbucano i ruderi delle cascine. Muri squarciati dai tronchi dei frassini. Stipiti pencolanti vestiti di edera e di vitalba. Macerie a nutrire sambuchi ed ortiche. E a lato del sentiero, una macchia bianca cattura la mia attenzione. Un piccolo pannello che regala, a chi passa e desidera, una poesia.
"Se ne sono andati tutti
lasciando ceste e forconi
ciotole dimenticate su
ripiani divelti
e silenzio.
Le pietre piangono
... sperdute e sconnesse
tra le macchie di verde ... "
Continuo a leggere a mezza voce, i versi di Aurora Cantini, mentre ronza la vita nel bosco e le prime gocce crepitano sulle chiome. È ora di riprendere a pedalare. Mi volto per un ultimo sguardo mentre le ruote rotolano e raccontano la loro poesia fatta di terra e fango.

1 commento:

Aurora Cantini ha detto...

Ringrazio di vero cuore per l'attenzione mostrata verso la mia poesia, scritta proprio davanti a quegli antichi ruderi silenziosi.
Grazie di cuore!