COL PIERO IN PARADISO
Dalle creste della Filaressa al Pizzo Paradiso
Il Piero, prima che
mi accompagnasse in Paradiso, per me era solo una presenza virtuale, quello che
per molti, ancora oggi, è PieroWeb.
È impossibile anche
per noi, che non siamo certamente la generazione dei nativi digitali, non
esserci imbattuti nel PieroWeb. Se in google cerchiamo informazioni sulle
escursioni nelle Orobie, se digitiamo il nome di una cima o di un sentiero, è
certo che nelle prime schermate ci troveremo un rimando a www.pieroweb.com.
Il sito, attivo dal
2001, è un vero e proprio portale che già fa trasparire l’indole e il carattere
del nostro personaggio. Non è un’asettica raccolta di centinaia di escursioni e
di tutte le info utili per organizzare ogni tipo di gita sulle Orobie, molti
sono i contributi degli amici. Ci sono relazioni, racconti, immagini, musica,
link che rimandano ad approfondimenti, cartografie, altri siti; c’è pure un
canale You Tube e una pagina di Facebook molto frequentata. Navigando si ha la
sensazione di essere presi per mano e accompagnati lungo i sentieri e tra i
monti, grazie anche ad una ricca ed esaustiva documentazione fotografica.
Finalmente, in un
pomeriggio d’inverno, ho la fortuna di conoscere il Piero. Fissiamo il nostro
primo appuntamento. Per la nostra prima chiacchierata in cammino ci ritroviamo
a percorrere il crinale che separa le nostre due case, i due paesi in cui
viviamo. Camminando viene tutto più semplice, più naturale. Condividere i passi
è il modo migliore per conoscerci e per me, raccoglitore di storie, ascoltare i
suoi racconti fatti di passione, di montagne e di amicizia. Il Piero è nato e
vive a Zogno, da lì parte per le sue scorribande nelle vallate bergamasche e
alpine. Sostiamo sulla cima della Filaressa e quindi proseguiamo oltre, giunti
sulla cima del Costone mi indica il suo paese e tra i tetti, che si
affastellano attorno alla parrocchiale, quello di casa sua.
Con la sua voce
briosa e irrequieta mi racconta dei suoi progetti e delle sue numerose
attività, è piacevole ascoltarlo e cogliere la sua particolare visione delle
cose sempre proiettata verso il futuro, verso ciò che ci attende e ciò che può
accadere, il tutto amalgamato da curiosità ed energia.
Piero - 73 anni,
sposato e padre di due figli - affonda
le sue radici e vive da sempre in quel pezzo di Valle Brembana che si stende ai
nostri piedi. Laureato in Lettere, per 30 anni è stato professore, di cui 25
presso le scuole medie di Zogno. Ancora oggi è il riferimento per molti dei
suoi ex alunni, per alcuni di loro è diventato “Il Prof delle Orobie”. Nel
2000, arrivata la pensione, finalmente può dedicarsi alle sue passioni: alla
montagana, alla fotografia e all’informatica. Nell’arco di un anno le tre cose
si fondono e danno origine al progetto “ObbiettivOrobie”, ovvero il portale di
PieroWeb.com, che quest’anno compie 15 anni.
Con lo sguardo
percorriamo le cime delle Orobie elencandole in un gioco di rimandi in cui ognuno
aggiunge un tassello, il nome di una cima, la quota di un colle. In lontananza
gli indico la mole del Pizzo dei Tre Signori e poi l’evidente incisione della
Bocchetta d’Inferno e lui rilancia: “… e
dopo l’inferno c’è il paradiso”. Io non colgo a cosa alluda il gioco di
parole e dopo la bocchetta faccio notare l’inconfondibile profilo triangolare
del Pizzo di Trona. Piero non molla e mi dice che la sua non è una battuta ma
che quel profilo tondeggiante, tra la Bocchetta d’Infermo e il Pizzo di Trona,
ha un nome e si chiama Pizzo Paradiso. Lo guardo stupito e gli confesso di non
sapere nulla della sua esistenza. Piero mi guarda e dice: “Allora l’estate prossima ci andiamo insieme a fare un giro”.
Il tempo passa e
l’estate arriva, puntuale arriva anche il Piero e con una telefonata mi invita
in Paradiso. Qualche giorno dopo mi ritrovo, con lui e alcuni suoi amici, lungo
la strada che sale ai Piani dell’Avaro, al punto di partenza del sentiero per
il rifugio Benigni. Piero mi accoglie come se ci fossimo salutati ieri sera ed
il cammino non si fosse mai interrotto in questi mesi di lontananza. Imbocchiamo
il sentiero e sul ritmo dei passi riprendono i racconti. Piero ha sempre amato
camminare ma prima di andare in pensione tra gli impegni familiari e di lavoro
non riusciva a dedicarsi con costanza a questa passione. “Sono fortunato” mi dice sorridendo “Sono andato in pensione presto e in questi 15 anni ho avuto la
possibilità di coltivare le mie passioni e di scegliere a mio piacere le
giornate per andare in montagna”. Mentre chiacchieriamo cammina con
regolarità, mai veloce e con un passo costante e attento, la Valle Salmurano si
apre davanti a noi. Piero decide di salire verso la Bocchetta di Trona passando
sotto le pendici settentrionali del Pizzo Giacomo. Io lo seguo senza riserve e
gli chiedo se vada mai a spasso da solo. “Preferisco – dice Piero,
mentre sale la ripida traccia - andare in
montagna in gruppo, con gli amici, anche se non mi dispiace camminare da solo.
Quando sono solo mi sento libero di scegliere a mio piacere la meta, il passo,
le soste. Da solo, per questioni di sicurezza, scelgo percorsi facili e brevi,
anche per non mettere in ansia i familiari a casa.”
Il tempo scorre, come scorre il sentiero sotto i
nostri passi, e ci ritroviamo alla bocchetta, dove ci godiamo una sosta per uno
spuntino ed un sorso di the. Ci guardiamo attorno godendoci il silenzio e i
panorami che si aprono sul versante valtellinese. Rompo il silenzio: “Piero! I luoghi che attraversi cosa ti
raccontano?” Ci pensa un attimo come se stesse raccogliendo le idee: “I luoghi che attraverso, come questo angolo
di mondo su cui siamo affacciati, mi raccontano della bellezza del creato,
fatto di montagne, di piante e animali ... mi meraviglio che tanta bellezza la
si possa trovare appena fuori casa. Mi stupisco nel riscoprire ogni volta che
esistano ancora ambienti incontaminati, dove la natura e le sue forze regnano
sovrane.” Poi tace.
Riprendiamo il cammino e scendiamo
verso il lago Zancone, senza raggiungerlo, per poi risalire verso il lago
Rotondo. Piero mi racconta di quanto per lui sia significativo condividere
queste sue esperienze e di come internet sia stato utile per veicolare la sua
passione e fare conoscere le centinaia di escursioni compiute: “Mi piace pensare che le escursioni che mi soddisfano
possano interessare anche ad altri appassionati di montagna. Mi piace pensare che
le belle emozioni da me provate le possano provare, ugualmente, anche altri. E
poi l’apprezzamento da parte di tanti appassionati di montagna del lavoro
svolto mi gratifica e mi stimola a continuare con passione.” Piero non è un collezionista seriale di cime, lo vedo
meglio nei panni di un buongustaio che si gode ogni pietanza e nello stesso
modo organizza le sue uscite e con gli amici se le gode senza fretta, senza
affanni, con una semplicità estrema e genuina. Tra le tante parole a un certo
punto ha detto una cosa che mi ha colpito:
“Oltre il sentiero cerco ... il respiro del corpo, della mente, dell’anima.”
Se devo sintetizzare in due parole quali sono i riferimenti di Piero e del suo
camminare, mi verrebbe da dire: piacere e scoperta.
Mentre rifletto sul senso di queste due parole, il
sentiero lentamente perde forza e si spiana, depositandomi nella conca del lago
Rotondo, nel cui specchio d’acqua si riflette la piramide del Pizzo di Trona.
Lì, di fronte a questo spettacolo, ho la conferma di come siano calzanti le
parole “piacere” e “scoperta” all’andare per monti di Piero. Lui si volta, mi
guarda e sorride; come fosse il custode di quel regno con un gesto del braccio
e la mano aperta, mi mostra le montagne che ci circondano, mi indica la ripida
traccia che porta alla sella e da li sulla cima del Pizzo Paradiso.
Dopo una breve pausa ripartiamo. Sull’erto pendio, che
ci conduce alla vetta, poche ed essenziali sono le parole e restano soltanto
gli sguardi che non riescono a nascondere la soddisfazione di essere giunti
sino lì. Una volta sulla cima, ci stringiamo la mano e ci sediamo nell’erba.
Ora ho un’ultima domanda per Piero: “Cosa
senti in momenti come questo?” Lui ci pensa un attimo, mi pare indeciso e
mentre lo sguardo si perde lontano: “L’emozione
è forte, quando raggiungo la cima, specie se mi ha comportato fatica. In vetta
provo gioia, soddisfazione, orgoglio, ... e finalmente mi rilasso mentre mi
godo il panorama. Poi penso che non vorrei più scendere e sono dispiaciuto del
tempo limitato che mi resta per godere di tutte queste emozioni. – Piero si
volta verso me e mi fissa con gli occhi
che sorridono e infine esclama – Nessuno
vorrebbe lasciare mai … il Paradiso”
Pubblicato su "OROBIE" - 2016
Per conoscere Piero Gritti www.pieroweb.it
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