Lunedì 17 ottobre 2016, 14:58:22 – Finale
Ligure – Rocca di Corno – Via “Rombo di tuono”
Alzo lo sguardo, lui è lì! Se ne sta piantato
nel bel mezzo degli strapiombi. La sua presenza un poco mi sorprende e mi inquieta.
Incastrato tra due lame di roccia si aggrappa e si protende. Attorno i gialli e
gli ocra spruzzano il bianco del cavo di quest’onda gigantesca e immobile. Un
mondo pietrificato e capovolto incombe su di me. La corda, lenta, scorre tra le
mani. Curioso sollevo nuovamente lo sguardo sino a slogarmi il collo: è ancora
lì abbarbicato a quel soffitto. Un’ostinata presenza a rivendicare il proprio
diritto di stare dove meglio gli pare, oltre ogni logica, lottando sospeso nel
vuoto di questo gigantesco antro. Il corpo ritorto si adatta alle forme della
pietra, quasi a strisciare verso l’alto, verso la luce, come a fuggire dall’aridità
minerale di quei recessi. Riabbasso lo sguardo. La corda è immobile tra le
mani. E mi ritrovo a scandire a mezza voce: “Ma qualcuno mi vuole spiegare cosa
ci fa proprio lì un fico? Come può vivere in questo deserto spoglio e rovescio quella
macchia di linfa e colore?” Nel mentre c’è qualcuno che grida la in alto, e vi posso
giurare che non è il fico: “Allora! Me la dai o no questa corda?” Sorridendo do
corda.
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