- Giovedì 26 giugno - ore 08:33:10 – Zù – Lago d’Iseo -
La bellezza. Ieri, nella notte, sino alle prime ore del
giorno un cielo cupo e gonfio di nubi ha riversato tutta l’acqua raccolta nel
suo viaggiare e che ormai non riusciva più a trattenere. Un muro d’acqua ha avvolto
le montagne di casa. Milioni di gocce esplodono al suolo senza cessare un
istante. Lame d’acqua corrono ovunque, non solo nei greti dei torrenti ma anche
nei prati e lungo le strade. M’impressiona
tutta quest’acqua che scorre e travolge, e chi mi ritrovo in luoghi inimmaginabili.
È ovunque e ovunque lascia il segno del suo passaggio: smottamenti, colate di
fango, erosioni, piccoli crolli e allagamenti. Per fortuna, questa volta, nulla
di grave è accaduto ed è stato tutto un correre, un verificare, un cercare di
comprenderne le dinamiche, valutare i danni e capire come porre rimedio ove
possibile. Oggi le nuvole giocano con il sole e mi ritrovo dove la montagna si
tuffa nel lago. Cumuli di ghiaia e terra sono presenti ovunque, ad intasare
ponti e ostruire strade. Un piccolo escavatore è già all’opera. Qui, ieri, l’acqua
era in ogni dove, sulla strada, nel cortile, nella casa e dal giardino, scavalcando
il muretto, scivolava nel lago. Osservo. Mi volto ed eccola, al primo momento
non la colgo. Ritorno con lo sguardo sugli edifici, sulle acque rabbiose del
torrente che, torbide, si gettano nel lago, sputate da un corridoio stretto tra
due alti muri in cemento. Osservo e cerco di capire come è potuto accadere.
Qualcosa mi sfugge, ma no si tratta dell’acqua, presto comprendo. La bellezza del
mondo è lì alle mie spalle indifferente alle nostre vite, al nostro miope
pasticciare sulla terra, ai nostri errori e ai nostri drammi. Lei non ha alcuna
colpa e sempre si dona al nostro sguardo. La osservo.
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