Domenica 9 marzo 2014 - 09:05:43 – Cima delle Galline (Valcanale-Bg)
Pensi di potere procedere con passo spedito e ti ritrovi a incespicare, tra manti di neve lacerati e screziati di terra e sabbia. Ti ricordi paesaggi dalle forme sinuose, arrotondate dal bianchi, ma procedi intimorito tra spaccature, distacchi, colate, grumi, valanghe, accumuli e alberi divelti. Paesaggi tormentati come non hai mai visto costellano la salita. Il gelo della notte ha bloccato tutto, ma con il sole e il caldo tutto tornerà a mettersi in movimento, a vivere. Sul dosso due grandi cumuli di neve sono ciò che resta di due baite sepolte e le immagino lì sotto, come essere viventi in letargo. Strane sensazioni mi accompagnano, un senso di incertezza, di sospensione che non riesco ad afferrare. Sul crinale tutto si apre, le valli si disvelano, le cime si mostrano. I neri pilastri di verrucano squarciano il bianco lenzuolo della neve. Siamo soli e un senso d’inquietudine mi afferra. Scendiamo sospesi lungo il crinale: cielo, rocce, neve e una foschia alta a velare le valli e la pianura lontana. Solo tracce d’animali ornano la tela, decorandola con traiettorie imprevedibili. D’un tratto mi fermo, prendo la camera e scatto, sperando che lei fissi ciò che il mio sguardo coglie: una perfezione che difficilmente si può descrivere. Non ci sono parole sufficienti per narrare l’incanto delle sfumature che la neve riflette seguendo la curva dei monti, giocando con il vento e la luce. Ripongo la macchina fotografica e scendo, oltre la cresta, lì ci attende il frusciare di mille cristalli perfetti, dove bianchi e neri si sciolgono in grigi inesprimibili che puoi solo accarezzare, scivolandoci dentro.
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