martedì 23 gennaio 2018

43 #PICCOLESTORIE - Farsi sci-volare


Gli amici hanno ormai preso il largo in questo mare luccicante. Sulla cresta delle prime due grandi onde ci siamo aspettati e ci siamo fatti scivolare oltre, insieme, in equilibrio tra stupore e gioia. Godendo della leggerezza che la velocità dona. Esultando nella musica che la spuma di cristalli crea al nostro passaggio. Meravigliandoci del luccichio e degli impercettibili arcobaleni, spruzzi di luce sollevati nell’aria come fossero un saluto, come a dire: ciao, siamo qui, ci siamo anche noi. Sensazioni uniche e fragili che cerchi di fissare nelle retine, nei timpani, sulla pelle, nel corpo e nella mente. Sensazioni di benessere che non vorresti mai perdere e portarti sempre con te. Affamato, ingordo e felice non ti fermi e scendi. Scendi e scendi sino in fondo al cavo dell’onda, sino dove la gravità non si annulla. Infine ti fermi, con il fiatone degno di un mantice da fabbro e i quadricipiti che bruciano acidi. E ti volti. E tu sei lì disegnato sul pendio. In quella scia ci sei tu e il tuo vivere. Tutto presto sparirà. Effimero è il segno lasciato, duratura è la traccia interiore delle emozioni raccolte. Poi ognuno si fa strada tra i flutti, solo. Come compagno non ti resta che il tuo passo, il tuo respiro, il tuo battito. La rotta è conosciuta e tutto è calma e quiete, come solo nei grandi orizzonti può essere. I pensieri fluiscono, il reale si impasta al sogno in una mistura dove non ha alcun senso distinguere. Tutto ciò che è percepito dai sensi diventa paesaggio interiore, intimo, profondo. Ma il tuo corpo resta all’erta, è il corpo di un animale che sa, che conosce, che sceglie d’istinto e quando serve richiama la mente al suo razionale dovere. Il tempo passa, solo la fatica segna il suo trascorrere e la bassa traiettoria del sole invernale l’accompagna. Di nuovo sei sulla cresta dell’onda, è la più grande, è quella che cercavi. Galleggi in bilico e attendi gli amici che poco oltre hanno iniziato a giocare con la gravità. Ti riposi, attendi. Pregusti quell’infinità di attimi che ti attendono, mentre osservi il cavo dell’onda su cui ti farai sci-volare.

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