Da qualche parte si deve pure iniziare. A dire il vero di correre non ho mai smesso. Mi piace, mi diverte, mi fa stare bene: correre. Correre sui colli di Bergamo. Correre lungo la ciclabile del Serio. Correre sui sentieri e tra i monti. Correre è bello. Però ora mi devo dare un inizio, un punto da cui partire per un nuovo viaggio, rigorosamente correndo. Da due anni sulle montagne di casa si corre una gara spettacolare, anzi due gare l’OUT e la GTO: l’Orobie Ultra Trail di 140 km con 9500 m di dislivello e il Gran Trail delle Orobie di 70 km con 4200 m di dislivello. Se ne parla spesso con gli amici, la 70 km potrebbe essere a portata di mano, con la giusta preparazione, ma alla fine non ci si decide mai. È da anni che non mi iscrivo ad una gara e penso sia venuto il momento di riprovarci. A questo pensavo l’altro giorno mentre, correndo tra i boschi di casa, mi godevo lo spettacolo dei ciliegi in fiore, nuvole bianche ad abbracciare il borgo. Fioriture candide in ogni dove a spruzzare di luce il bosco ed annunciarne il risveglio. Passo dopo passo, metro dopo metro, osservavo la natura venirmi incontro, mentre dentro si faceva spazio la convinzione che ci dovevo provare. È venuto il momento di iniziare a prepararsi seriamente e cercare di raggiungere questa meta, senza perdere per un attimo il piacere e il desiderio di gustarsi sino in fondo ogni momento del viaggio. E quindi correre mentre i ciliegi sfioriranno e matureranno i frutti. Correre senza scordarsi di fermarsi, anche solo per un attimo, per coglierne alcuni e gustarseli.
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