martedì 1 novembre 2016, 08:42:54 – Valbondione
- Pinnacolo di Maslana – Via “Vento beffardo”
“Quando l’odore del sole ci prende
mentre bacia di vita le cose,
le cose mostrano il verso perfetto
circolare e paziente del tempo.”
Angelo Andreotti – Dell’ombra la luce
Una goccia di luce cade sulla cuspide, e da lì cola
inesorabile lungo i fianchi del Pinnacolo. Scivola e scende a cancellare l’ombra,
che cede il passo, si ritrae e si nasconde, rifugiandosi nel profondo delle
fessure, sotto l’ala protettrice dei grandi tetti e negli angusti camini. Luce
e ombra si amalgamano in una linea sottile che scorre e lenta precipita sino ad
approdare a terra. Dove il lenzuolo d’ombra scivola verso valle e la luce spolvera
di oro, di rame e di zolfo le erbe e le chiome che profumano d’autunno.
Siamo appena usciti dal bosco. Sotto di noi la valle è un
fiordo colmo di nubi. Maslana è un grumo di baite lambito dalla risacca di
questo insolito mare. Sopra di noi lo spettacolo si dispiega ai nostri occhi
sino a fermare il nostro passo. Immobili nell’ombra osserviamo, in attesa.
Eccola! La luce ci coglie, ci avvolge, ci scalda e va oltre. Riprendiamo il
cammino e solo il ripido prato ci separa da queste geometrie essenziali, linee protese
verso il cielo. Siamo soli, anche questo è un dono inatteso, ed iniziamo a scalare.
La roccia è calda ed è un piacere fare scivolare le mani su di essa alla
ricerca dell’appiglio perfetto. Il vento da nord, nei punti più esposti, ci
regala fredde carezze. Non c’è nessuno a farci compagnia se non un chiassoso
stormo di gracchi. Procediamo nella scalata inseguiti dalle nostre ombre con
cui danziamo, movimento dopo movimento. E poi il silenzio e il tempo che scorre
lento mentre in sosta, sospeso nel vuoto della parete, fai scorrere le corde e
non devi fare null’altro che guardarti attorno, lasciare andare i pensieri e
riempirti della bellezza che ti circonda, fatta di ombra e di luce.
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