C’è un momento nel corso della vita, in
cui si sente il bisogno di raccontarsi
in modo diverso dal solito.
È una sensazione, più ancora che un progetto non da tutti realizzato e portato a termine;
quasi un messaggio che ci raggiunge all’improvviso, sottile e poetico,
ma non di meno capace di assumere forme ben presto più narrative.
Quasi un’urgenza o un’emergenza, un dovere e un diritto: a seconda dei casi e delle circostanze.
Duccio Demetrio – “RACCONTARSI”
in modo diverso dal solito.
È una sensazione, più ancora che un progetto non da tutti realizzato e portato a termine;
quasi un messaggio che ci raggiunge all’improvviso, sottile e poetico,
ma non di meno capace di assumere forme ben presto più narrative.
Quasi un’urgenza o un’emergenza, un dovere e un diritto: a seconda dei casi e delle circostanze.
Duccio Demetrio – “RACCONTARSI”
Neve |
Fuori nevica, macchie di luce rischiarano i vicoli e le
case. Guardo dalla finestra e ripenso alla giornata di ieri passata sulla neve,
tra i monti. Lentamente riemergono dalla memoria ricordi di giornate sugli sci,
passate nei medesimi luoghi e con gli stessi amici. Lentamente riemergono dalla
memoria le emozioni provate, gli stati d’animo di quei giorni. Ora come allora
provo il bisogno di prendere carta e penna o di mettermi davanti alla tastiera
del computer, per fissare sulla pagina bianca con il nero delle lettere ciò che
è accaduto, ciò che ho provato. So di condividere con molte altre persone il
desiderio e l’urgenza di fissare con le parole i frammenti della propria
esperienza e della propria vita.
Raccontarsi è utile per
prendere una pausa, per fermarsi e ripensare a quanto accaduto, per dare un
senso alle nostre fatiche e alle nostre
gioie, attribuendo un significato alle esperienze trascorse e progettando
quindi un futuro. Raccontarsi è prendersi cura di se stessi, delle proprie emozioni
e dei propri gesti, valorizzare i propri
ricordi, sia che si tratti di un evento eccezionale, che di una piccola azione
quotidiana per ripartire ogni volta con un passo meno incerto. Scrivere delle
proprie esperienze ci aiuta a prenderne le distanze e, al tempo stesso, a
sentirci autori della nostra storia,
diventandone protagonisti e non più comparse. Raccontare frammenti del proprio
vissuto, condividendo con altri le proprie “piccole storie”, riporta a galla
emozioni di una ricchezza dimenticata e dalle
mille sfaccettature. Scrivere diventa
quasi un atto liberatorio, la storia non è più solo tua, diventa anche degli
altri che potranno farla loro, arricchendola, sviluppandola, creando legami ed empatie.
Ogni volta che scrivo, ogni volta che leggo le storie, che
poi riempiono queste pagine, penso al profondo significato di questa parola:
raccontarsi. Forse perché raccontandoci, ci rendiamo conto che abbiamo vissuto
e ancora stiamo vivendo.
Scarica il PDF del n° 82 di LE ALPI OROBICHE
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