martedì 10 gennaio 2012

NIDO


Resto tra gli alberi
verso l'interno
lontana dagli altri
con una rosa al polso
ci sono luoghi muti, luoghi fermi
dove annusi lo spazio eterno
io sono un nido sui rami d'inverno
sono visibile
chiaro e pulsante
un cuore esposto
sono una gioia infinita e urlante
sono un brivido esteso all'universo
che rimane fermo
sono un nido sui rami d'inverno
Cristina Donà – NIDO (1999)

Una manciata d’ore di sonno e sono sveglio. La luna fuori è quasi piena, da poco ha già iniziato a calare verso il crinale boscoso, ad occidente, rischiarando la valle a giorno. Esco, non fa freddo, il favonio suona la sua musica tra le chiome spoglie degli alberi. Mi incammino verso l’auto, carico lo zaino e la sacca degli scarponi nel bagagliaio, e parto. Dopo alcune centinaia di metri una volpe mi attraversa la strada, prima di dileguarsi oltre il ciglio, verso il torrente, si ferma e mi guarda. Folate di vento ne spettinano la pelliccia scura e folta, lei è pronta per l’inverno, si volta e sparisce.
Il viaggio è piacevole, le luci delle sponde Lariane scorrono oltre il finestrino, non guido, chiacchieriamo e poi mi addormento. Mi sveglio, siamo fermi. Fuori una spessa coltre bianca è avvolta nel buio. Ci incamminiamo, l’aria è fredda ma non troppo, nevischia nel fascio di luce delle lampade frontali. Lungo la stradina si cammina bene, la neve scricchiola e geme sotto la pressione dei nostri scarponi. Pigramente viene giorno, un chiarore lattiginoso in cui volteggiano fiocchi di neve. Il nido compare. lassù tra i rami dei larici. Abbandoniamo la stradina e ci dirigiamo al suo cospetto, avanziamo sprofondando sino al ginocchio ed oltre, a volte siamo immersi sino alla vita. Non c’è fretta, siamo soli, e con calma apriamo una trincea sino alla sommità del ripido versante, dove ci prepariamo per fare visita al Nido.


NIDO - LE IMMAGINI

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